martedì 9 marzo 2021

THE BIG VICTORY di TRUMP: L'ATTIMO FUGGENTE -di Gianmarco Landi

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Questa settimana Donald Trump è stato in Svizzera e si è recato in BRI, la Banca dei regolamenti internazionali, cioè il terreno di incontro tra tutte le Banche centrali. 



Cosa abbia fatto e per quali motivi ci sia andato, non lo so, né posso suffragare questa affermazione con fonti ufficiali. Mi hanno riferito questa notizia due persone operanti ad alto livello in ambito finanziario proprio in Svizzera, e poiché non ritengo avessero motivi per propalare una sciocchezza, ho preso in considerazione questo accadimento. Mi hanno anche riferito che alle 17 e 45 di mercoledì 3 marzo, Trump avrebbe lasciato la Svizzera ma non mi hanno detto se fosse di ritorno in Florida o si recasse altrove in Europa. Tuttavia, poiché i titoli di Stato Usa sono crollati nel mercato interbancario tra il 3 e il 4 corrente mese, e la scorsa settimana la FED ha delineato colossali riaggregazioni monetarie del dollaro, esplicitando un M1 (liquidità primaria) di oltre 18,1 trilioni di dollari con oltre 11 trilioni in più rispetto alla precedente aggregazione, avendo tenuto fermi gli aggregati M2 e M3, significa che la FED ha emesso dollari o ha creato conti a fronte di depositi e/o patrimoni concreti prima in M2 e M3. Si tratta di dollari agganciati a collaterali reali e quindi non più a debito, e questa è una grande rivoluzione finanziaria. Cosa ne verrà fatto di questa enorme massa monetaria liquida,  pari a circa il 700% del PIL dell’Italia, io non lo so, ma sono certo che questa massa ha in potenza la forza di squassare il sistema finanziario di Governo del Mondo come mai nessuno ha potuto fare prima nella Storia. Credo sia in atto un colossale stravolgimento del settore finanziario e ritengo che su questa materia Trump abbia un qualche forte ed astuto controllo, avendolo potuto sottrarre ai banchieri tradizionali sin dall’inizio della primavera dello scorso anno, e non avendolo ‘ereditato’ da Obama, credo che possa averlo mantenute attraverso forme e giustificativi legali che non sono in grado di spiegare nel dettaglio giuridico. In rete sussistono molte ipotesi alcune delle quali, prendendo in considerazione la dimensione di corporation di uno Stato e la sua possibilità di fallimento, tutt’altro che strampalate, anche se coraggiosamente politically uncorrect, come piacciono a me.    Ma veniamo alla sconfitta-vittoria di Trump.  In una dialettica in cui l’intelligenza è fuori moda ed è sepolta in un blob di paroloni ed emozioni da risposte facili e comode,  le Presidenziali USA 2020 sono state una finale dei campionati del Mondo di Calcio, che non si vuole dare vinta a chi ha fatto più goal ed è un evidente campione. Il punteggio che hanno constatato tutti quelli che hanno visto la partita  è chiarissimo, anche se le annotazioni politically correct sul taccuino degli arbitri taroccato da milioni di buste da lettera anonime, e dal segnapunti elettronico nelle mani di diabolici hacker satellitari, pretendono di poter invertire la realtà. La forza delle solite televisioni con gli anchorman bucanti il video con i loro nasi di Pinocchio,  hanno sì confermato l’inversione dei goal e della realtà democratica, ma chi è che ci crede che Biden abbia preso più voti?  Moggi diceva che è rigore quando l’arbitro lo fischia ed aveva ragione, ma sono esistite delle eccezioni in cui l’arbitro che fischiava in maniera controversa e veniva fischiato un po’ troppo, è finito nei guai con Moggi?  Non serve a nulla che Biden abbia alzato un trofeo con lo stadio miseramente spoglio, così come le sue urne sporche di  fango, e infatti se nessun fan democratico vuole indossare la sua maglietta da campione della democrazia seguendolo in Rete con un numero di like da sindaco di paesone, chi è che alla fine di questa storia si metterà il controverso Trofeo in bacheca? Ma vi è molto di più da considerare che le coppe di Washington e le faziosità da tifosi di calcio, come quelle di Zingaretti e Renzi, sempre più dilaniati politicamente ultimamente, e se ne staranno rendendo conto proprio in questi giorni di non futuro politico, come è già successo a Conte.  Ma non mi soffermerò guardando le piccinerie della provincia italiana né al diritto internazionale o militare,  perché in questo secondo caso non ne sarei in grado,  bensì chiamerò l’attenzione del lettore sulla possente questione finanziaria. Essa staglia già quella Grande Vittoria di Donald Trump, nei modi e nelle sostanze che spiegherò di seguito. 

Molte persone non sanno che le banche centrali sono i cardini della Globalizzazione molto più dell’ONU, dell’OMS, delle multinazionali e dei media mainstream. Esse sono istituzioni molto più importanti dei Governi, qualora fossero, come lo sono state egli ultimi anni, totalmente indipendenti dalle Istituzioni politiche statali. Tutti dovrebbero capire che le Banche Centrali determinano la politica monetaria e quando il bilancio statale è ingessato da  rigidità in forza di trattati internazionali, esse possono indirizzare il Governo di uno Stato con le buone o con le cattive, a prescindere da quello che vogliano i cittadini e i loro partiti in Parlamento. Il Governo di uno Stato si attua prima di tutto attraverso due ‘manopole’:   la manopola della sovranità monetaria e quella della sovranità fiscale, e se esse fossero indipendenti dal Governo riconosciuto dai cittadini, significherebbe che i cittadini percepirebbero come Governo qualcosa che non governa alcunché, semmai potrebbe amministrare conto terzi, imbonire il popolo, intrattenere la gente e perciò ingannare sia i parlamenti, sia i cittadini.  Ma questo è il passato e vi spiegherò perché Trump ha conquistato una Grande Vittoria, dopo aver superato lo ‘stato di guerra’ biologica in cui siamo precipitati con la perizia di un capitano, un grande e coraggioso capitano, distintosi tra le onde di una violenta burrasca.  

Farò partire la mia discettazione dal celebre anno della profezia Maya, il 2012, perché sono italiano e non dimenticherò mai l’offesa che è stata portata ai miei diritti di cittadinanza costringendo alle dimissioni un Governo che si può ampiamente  criticare, ma che era in carica legittimamente quando fu malvagiamente buttato a terra mediante la barbarie di un cartello speculativo sui titoli di stato italiano. Osservo che il fine è stato solo quello di imporre l’abominevole malgoverno di Mario Monti, una serie di governi ottenuti dal PD benché questo partito fosse sempre battuto alle elezioni,  e un gigantesco ladrocinio di alcune centinaia di miliardi in spesa interessi grandemente ingiusta in tutti gli anni immediatamente a seguire il 2012, devastando per decenni l’economia del mio Paese. Non sarete mai perdonati da me! 

Tuttavia spezzo una piccolissima lancia in favore di venduti, traditori e imbecilli, perché il 30 maggio 2012 il media tedesco Der Spiegel ci raccontava di una “Alleanza della nobiltà finanziaria che avrebbe determinato i destini del Mondo”,  riprendendo una notizia apparentemente insignificante del Financial Times, sicuramente sfuggita all’attenzione diffusa della gente.  Il grande media inglese di controllo dei Rothschild, il Financial Times, la Bibbia giornalistica del capitalismo,  aveva annunciato che la società “RIT Capital Partners” aveva preso una quota pari al 35% del colosso  “Financial Services”, e ciò avrebbe significato  moltissimo per tutti noi, delineando un asse di potere al centro delle élite globaliste. Il primo soggetto dell’asse, la Financial Services, era sostanzialmente costituito nella persona  del settantenne Jacob Rothschild, n°1 della famiglia nel 2012,  mentre  il secondo era il novantenne  David Rockfeller, anche egli il numero 1° nella sua famiglia. Con questa operazione i Rothschild, i più potenti banchieri d’Europa e quindi del Mondo, ri-affermarono la loro prepotente presenza a New York allacciata ad una Europa sotto il loro totale dominio finanziario, così rafforzando un abbraccio di antichissima  data tra la loro ‘casata’ e la più potente famiglia del settore petrolifero, dai loro stessi avi  creata finanziando alla fine del 1800 il capostipite John David Rockefeller, realizzatore del monopolio petrolifero della Standard Oil. 



Questo colosso era stato avversato alla fine del penultimo secolo da grandi patrioti americani, i quali riuscirono con lo Sherman Act solo a limitare una certa arroganza ammantata da libero mercato eterodiretto dai salotti Rothschild, scomponendo la multinazionale in 7 più piccoli colossi: l’inglese British Petroleum, l’olandese Shell, la saudita Gulf (Aramco), e le americane Mobil (Exon), Esso, Texaco e Chevron.  Noi italiani, oltre 60 anni dopo, abbiamo imparato a conoscere queste mostruose realtà internazionali quando furono denominate ‘le sette sorelle’ da uno dei  nostri più  insigni patrioti, il presidente dell’ENI Enrico Mattei, che tra i primi italiani del secolo scorso poté maturare consapevolezza sugli intenti malvagi che possono avere membri di queste élite apolidi, come se essi fossero pregni di una doppiezza di personalità morale da veri e propri dottor Jeckyll e Mr Hyde. Il senso di voler schiavizzare  tutti gli esseri umani attraverso la finanza e il capitalismo ‘aristocratico’ credo non sia visto solo dagli occhi di chi non lo vuole proprio vedere. Oggi sappiamo che Mattei non fu protetto dai suoi connazionali, i quali tra invidie, insofferenze capricciose, protagonismi sterili e piccinerie da piccoli provinciali, ne favorirono un assassinio propinato alle masse nelle forme rassicuranti di uno sfortunato incidente aereo.

Alla luce di questa riflessione, per capire realmente quello che sta succedendo oggi bisogna mirare a cogliere l’attimo fuggente di un 4 marzo 2021, cosa possibile almeno sfiorando il senso profondo di tutta la storia moderna del Mondo Occidentale, con particolare riguardo al secolo scorso e all’America. Solo chi ci riuscirà potrà capire il come e il perché Trump ha stravinto la Nostra battaglia di Libertà, per poi gustare  quel finale cinematografico all’americana di cui vi avevo anticipato in un precedente articolo, e che con questo pezzo intendo esplicitare con minuzia di particolari solo alla fine. Ho assunto posizioni temerarie come quella di anticipare che Conte sarebbe stato cacciato improvvisamente a settembre del 2020 in forza di un input americano, e mi sono sbagliato per un ritardo di 4 mesi: vedrete che anche la ‘Big Victory’ cinematografica che riafferma i valori americani, cioè il finale con l’americanata cin grado di spostare con uno strattone divino i piatti della Giustizia, arriverà presto,  e saremo anche noi protagonisti in questa vicenda. La giusta chiave interpretativa è insita nel considerare quanto sta accadendo nel Mondo Finanziario,  in seno alla istituzione più importante del Mondo, cioè la FED (Federal Reserve System), e a cascata in tutte le Banche Centrali.

Quando si parla di FED bisognerebbe considerare i suoi padrini, una cupola di pupazzi emanati e manovrati dalle summenzionate famiglie, cioè i Rothschild e i Rockefeller. Ancorché questi pupazzi siano  persone di per sé potentissime, con patrimoni familiari, come ad esempio gli Warburg,  pari anche  ad alcuni trilioni di dollari,  tanto da far apparire  multimiliardari come Bill Gates, Jeff Bezos e George Soros,  dei piccoli  pupazzetti squattrinati, i veri dominus del Mondo sono i loro grandi pupari, i Rothschild, alleati dei Gesuiti sin dal 700, e  detentori nelle mani di poche centinaia di persone, del 25/30% di ricchezze occidentali,  ma in soprattutto di una serie di tecniche e posizioni bancarie internazionali che sono riusciti a indebitare tutto il Mondo per un totale stimato pari a 250 trilioni di dollari. In parole povere, il Sistema è un viluppo in cui ci capiscono in pochi e funziona concretamente così: chiunque non obbedisse ai Rothschild ne avrebbe danno personale e ne produrrebbe in proporzione alla propria sfera di importanza al suo pezzo di Mondo, in un’organizzazione piramidale in cui più si è vicini al vertice, più bisogna obbedire per un bene globale costituito da verità materialiste immutabili e apodittiche. 

I quattro fantastici anni di Trump  hanno sbrogliato il viluppo e soprattutto scassinato questa piramide.  Per capire questa enormità,  e anche perché l’elezione di Biden non sia più un fatto così importante e lesivo i nostri interessi, ancorché ritengo che venga ribaltata molto presto, occorre capire cosa è che è stato fatto di importante in questi mesi, risalendo storicamente ai fatti significativi. 

Partiamo dalle cronache più acute negli anni ruggenti ad inizio 900, che ci narrano  di una riunione segretissima presieduta da Nelson W. Aldrich,  presidente del Senato Usa e  membro della National Monetary Commission (comitato speciale che si occupava di riformare il sistema bancario degli Stati Uniti), ma soprattutto suocero del magnate John D. Rockefeller (nonno di quel David novantenne nel 2012 e che imperversò come un satanasso negli anni 70 di Kissinger),  oltre che  Paul Warburg,  un uomo ai più sconosciuto ma di altissimo livello, non solo perché nell’orbita economica stretta dei Rothschild. Per darvi un’idea di chi siano questi ‘pupazzi grossi’, sappiate che Paul Warburg fu il primo presidente della FED, e insieme a suo fratello Max e all’Amministratore Delegato della Standard Oil, sono stati anche i grandi magnati del settore chimico e farmaceutico tedesco e perciò i ‘capistipiti’ del cartello farmaceutico attuale. Colossi del calibro della Bayer o di Monsanto, ad esempio, sono epigoni allacciati in perfetta prosecuzione alla IG FARBEN, la multinazionale degli Warburg a sostegno di Hitler negli anni 30, le cui derivazioni post II° Guerra Mondiale sono quelle che governano l’OMS ed i suoi  laboratori cinesi creatori di virus antidemocratici.  Per darvi un’idea di quanto queste persone siano state potenti e di quanto possano esserlo i loro ‘criptati’ eredi di oggi, sappiate che furono proprio i due fratelli Warburg a finanziare il Nazismo in Germania, riempiendo di soldi prima le organizzazioni paramilitari SA e poi le SS,  facendo ‘pompare’ mediaticamente le doti patriotiche e illuminate di Adolf Hitler dai giornali tedeschi e finanche costruendo fisicamente i campi di sterminio degli ebrei (furono infatti costruiti dalla IG FARBEN accanto alle loro unità produttive) quantunque loro stessi appaiano ai nostri occhi come ebrei. L’inganno di massa è davvero un’arte peculiare alle élite apolide.   Considerate che gli Warburg all’atto di creazione di  Hitler, si erano ispirati alla invenzione del fenomeno Mussolini in Italia,  un’impresa resa possibile con i soldi delle controllate della Standard Oil e le intercessioni sul nostro Re a cura di Jonh David Rockfeller. Il magnate petrolifero,  come sappiamo oggi, suggerì al Re italiano  di dare l’incarico a Mussolini dopo la marcia su Roma, e poiché il Re lo fece, possiamo dedurre che le tangenti della Sinclair, controllata Rockfeller,  nelle casse di Casa Savoia per le concessioni petrolifere, fossero state molto apprezzate dal nostro Re. Pensate pure che anche l’Unione Europea è ‘Cosa Loro’, e la riprova eclatante è nel  primo Presidente della U.E., Walter Hallstein, che fu proprio il giurista incaricato da Hitler di redigere gli statuti per governare l’Europa unita sotto la svastica e i campi di concentramento, cosa che lui fece nel 1943, realizzando il grande e oggettivo comune denominatore tra l’Europa della Svastica e quella della corona di stellette gialle, tuttora vigente oggi.  

Più in generale, quindi,  possiamo ritenere che tutte le principali vicende del 900 abbiano un’origine e una sottaciuta doppia identità di mostruosa valenza  alla dottor Jekyll e Mr Hyde:  le due guerre, la rivoluzione bolscevica di Lenin, la crisi del 29, le dittature di Mussolini, Hitler, Franco, Salazar, Vargas o Peron, la Guerra Fredda,   l’assassinio di Kennedy, la crisi petrolifera del 73, etc. etc. sono eventi storici che possono essere compresi appieno solo riferendosi ad una cupola di individui che quando non ha determinato certi eventi dal A alla Z, ha lasciato che si determinassero dando un colpo di manina di qua e uno di là, in maniera sicuramente significativa. Perciò dobbiamo partire da una realtà storica duale, come nel romanzo di dottor Jekyll e mister Hyde, cioè da una doppiezza morale che fu raccontata dal letterato Stevenson, i cui scritti furono soprattutto divorati dalle élite apolidi del periodo. Stevenson, che ogni anno trascorreva le vacanze in Svizzera a Davos, con il suo l’Isola del Tesoro, realizzò un’esaltazione delle doti dei pirati i quali nei suoi racconti amavano vivere fuori dalla regole della Terra ferma, da temerari filibustieri e uomini di mare. Non fu un caso, perciò, se la riunione segreta per far nascere la FED  nel novembre del 1910, si tenne in un’isoletta in stile ‘pirati a caccia del tesoro’ di nome Jekyll island, e con  alcuni  signori che si incontrarono per determinare le dinamiche di sviluppo finanziario del Mondo concependo la creazione della FED, la madre che avrebbe dominato tutte le Banche Centrali prima dell’avvento di Trump, e con gli unici patemi d’animo al suo dominio, che riuscì per poco tempo a causarle J. F. Kennedy.


Vi chiedo quindi di seguirmi in questa divagazione storico finanziaria assolutamente  necessaria per poter comprendere come la vera forza di questa élite apolide non sia nell’elezione truffa di Joe Biden, nella elevazione della sciapa Christine Lagarde ai vertici della BCE, né in tutto quello di profondamente illiberale e antidemocratico insito in cioè che  fanno Bill Gates, Mark Zuckerberg, o i burocrati del Partito Comunista Cinese ai margini di quel laboratorio OMS creatore di virus antidemocrazia occidentale,  dato che la forza concreta dell’élite apolide è quasi tutta concentrata nella FED. Oggi la FED è una bestia in trappola e sanguinante a frotte sangue aristocratico di colore blu, cioè dollari emessi a credito.  Per capire cosa significhi  di così tanto importante intrappolare la bestia FED, bisogna capire cosa sia la FED e come e perché sia nata. 

La FED sarebbe dovuta essere una sorta di banca centrale degli Stati Uniti, ma non fu chiamata Banca Centrale bensì Riserva Federale, perché altrimenti non sarebbe stata mai accettata dai patrioti americani poco ammaestrabili dai banchieri. In parole semplici il suo nome è già di per sé un raffinato inganno per celare il potere vero e proprio,  una dimensione in cui Trump è stato immenso facendo finta di essere un fessacchiotto, ma solo per colpire fulmineamente dove più faceva male ai suoi avversari: il potere delle Banche Centrali.  Questo potere è stato ribaltato emettendo la scorsa settimana una massa enorme di oltre 11 trilioni di dollari a credito. Le Banche centrali non sanno più come salvarsi, e pensano di creare criptovalute dal nulla per non perdere il loro potere. Ma una massa monetaria enorme con dollari emessi a credito sfascia ontologicamente quelli cui sono poggiati i dollari FED emessi a debito, nonché tutte le altre monete delle Banche Centrali del Mondo.  Molte persone presto se ne renderanno conto apprezzandone in futuro dei grandi benefici che vedranno arrivarsi addosso dal Cielo, in alcuni casi senza neanche capire il perché,  arrivando a ritenere la Libertà finanziaria e il benessere quasi un evento naturale dovuto, senza capire invece che ciò sarà la riedizione di una qualche conquista di Libertà e di civiltà che alcuni uomini hanno ottenuto per i loro fratelli e le loro sorelle. Quando saremo ‘bagnati’ dall’evolversi a cascata di una sorgente finanziaria più equa e rispettosa degli esseri umani, i soldi potranno avere una dimensione umanistica diversa, perché essi, così come possono essere  oppressivi possono essere un volano dei benefici delle nostre vite collaborative in comune, magari senza barriere  sanitarie, psicologiche o imposte da insane logiche conflittuali, radical e predatorie che ci impoveriscono sia materialmente, sia spiritualmente.

Cercherò di divulgare il senso di questo attimo fuggente ben sapendo che divulgare una consapevolezza filosofica e una serie di nozioni tecniche, è difficile senza predisposizione altrui al carpe diem, che giustappunto coincide con quel finale a sorpresa che  io mi aspettavo, ma che ovviamente non conoscevo prima del montaggio del ‘film’ di Trump. 

Come vedrete alla fine dell’articolo, sarà il più bello, spirituale, commovente e profondo finale con americanata che i 4 anni di Trump potessero darci, assimilabile a quello dell’Attimo Fuggente con Robin Williams attore protagonista, il meraviglioso film degli anni 80 di Peter Weir, su cui mi soffermerò a suggello della Grande Vittoria di Trump. L’ethos del film e tutta la sua potenza umanistica non è facilmente apprezzabile di primo acchito e da tutti, come magari succede più facilmente alla fine di Pretty Woman, Una poltrona per due, Rocky, Una Donna in Carriera, L’Avvocato del Diavolo  o il Diavolo Veste Prada, ma se si fosse predisposti a riflettere un po’ più in profondità, così come se ci si sforzasse di capire le raffinate logiche di potere dietro alla forza delle Banche Centrali, non solo si potrebbe godere in maniera cinematograficamente celestiale, inondando i pop corn di lacrime di gioia, ma rendere più difficile la vita ai tiranni del futuro, magari anche quando noi tutti non ci saremo più preoccupandoci di lasciare preziosi ricordi a chi sarà dopo di noi sulla Terra.

Normalmente la funzione di una banca centrale sarebbe quella di tenere riserve di denaro e oro a disposizione delle altre banche commerciali attive in una Nazione, per meglio gestirne le funzioni sociali ed economiche di realizzazione del credito, ma questa è la pura teoria, che ha grande valore, sia chiaro, ma solo quando si riesce a considerarne anche tutta l’attuazione pratica. Le banche centrali USA del diciottesimo secolo erano delle proprietà dei vari Stati americani, i quali avevano il potere di amministrare il denaro per le spese pubbliche, di erogare crediti e di pagare armamenti, e allo scopo di superarle e crearne una, ci furono delle serie di lotte clandestine all’ombra di riunioni segretissime promosse del celebre banchiere J. P. Morgan, un uomo Rothschild di grande valore, e al segretario delle Finanze di Stato Abraham P. Andrew, in un club esclusivo della Jekyll Island, un’isola della Georgia con il nome ‘incastrato’ in un celebre romanzo di Stevenson, dr. Jekyll e Mr Hyde, entrato nel nostro immaginario collettivo come anche l’Isola del tesoro. In Georgia devono addensarsi strane ‘energie’, perché qui lo scorso anno fu anche pianificato il tradimento di una parte di repubblicani per invertire il risultato delle elezioni presidenziali 2020,  sempre in Georgia oltre 110 anni fa si pianificò la fondazione della FED, e ancora prima sempre qui, 160 anni fa, si pianificò di spaccare gli Stati Uniti in due stati per proteggere le culture dello schiavismo e del razzismo (Tradimento della Georgia). 

Ma concentriamoci sulla FED che ha una valenza spirituale oltre che materiale,  intrecciata alla radice della Storia degli Stati Uniti e in un senso trascendente si intreccia anche a quella di tutto l’Occidente. Benché il memoriale del Monte Rushmore, così come la Statua della Libertà, siano simboli che appartengono alla Storia degli Stati Uniti, in senso lato sono anche un patrimonio morale che possiamo considerare di tutto l’Occidente moderno. Soffermiamoci sui grandi uomini della Storia e capiremo anche cosa succede oggi.



Il Primo Presidente del Monte Rushmore è George Washington, il generale che sconfisse gli inglesi di Re Giorgio ma più in particolare,  sconfisse i banchieri europei che nella seconda metà del settecento volevano sottomettere le laboriose colonie americane sotto una unità monetaria centrale, un tentativo che fu sventato con la Guerra di indipendenza e la Dichiarazione del 1776. Non tutti sanno che Mayer Amschel Rothschild, il fondatore della potente famiglia, all’epoca dei fatti era il finanziere di fiducia di Guglielmo IX° principe d’Assia (un significativo Land della Germania), e le prime fortune derivarono a questa famiglia portando l’Assia a supportare gli inglesi con un esercito in affitto, operazione che Mayer Amschel de Rothschild concepì con lo scopo di partecipare alla costituzione del sistema finanziario centrale nel Nuovo Mondo. Ma andò così così per i Rothschild, perché Re Giorgio perse e George Washington vinse conquistandosi un posto sul Monte Rushmore. Tuttavia Mayer Amschel cadde comunque su due piedi perché fece un bel po’ di soldi spillandoli agli inglesi per il fine di piazzare i 5 figli maschi in ogni angolo di potere in Europa, e soprattutto il primogenito a Londra, dove poi divenne il numero 1° grazie alle guerre napoleoniche.  

La battaglia in Usa riprese poco più di un decennio dopo, e nel 1790 fu creata la First National Bank of the United States, su iniziativa di  Hamilton,  ma per  fortuna subentrò la statura di un grande presidente degli Stati Uniti, Thomas Jefferson,  che intuendo la mano arcigna dei banchieri apolidi,  ostacolò la sua istituzione riuscendo infine ad impedirla, così conquistandosi il suo posto  sul Monte Rushmore. La cosa però non finì ovviamente lì perché  le élite apolide e sataniste adulatrici del Denaro e della divinità pagana a loro nota come Baal,  non intesero di certo abbandonare i loro sogni di potere su di un Mondo minacciato già nell’ottocento dalla forza di uomini e donne troppo liberi e sempre più ricchi, e nel 1816 fu infatti fondata in America  la Second Bank of the United States. Ancora una volta una voce  temeraria si levò contro l’istituzione totalitaria: il presidente Andrew Jackson, uno dei due presidenti beniamini di Trump insieme a Lincoln,  che ne bloccò l’attività nel 1832 senza andare tanto per il sottile. Jackson sarebbe stato un Presidente del Monte Rushmore, masecondo molti cronisti aveva la mano troppo sciolta sulla fondina, in stile John Wayne per capirci, come peraltro era diffuso all’epoca, e poiché l’America ha in fondo al cuore un culto puritano, il posto sulla Montagna a lui non lo hanno mai dato!  Se è vero che i banchieri non devono nuocere ed ammorbare gli altri, è altrettanto vero che non bisogna spedirli all’Inferno anzitempo con una pallottola in fronte, così come faceva questo popolarissimo Presidente degli Stati Uniti, che aveva un’estrazione popolare e ne era pacchianamente orgoglioso. Tuttavia, quantunque con la sceneggiatura da ‘spaghetti western’,  con 4 anni di Andrew Jackson (il cui quadro alla Casa Bianca fu spedito negli 8 anni di Obama in soffitta insieme al busto di Winston Churchill) pure la Second Bank fece la fine della banca centrale precedente e i patrioti respinsero l’offensiva facendo disperare i banchieri apolidi, sempre più consolatisi ammorbando l’Europa, l’Africa e l’Asia. Per molti anni quest’ultimo tentativo non fu ripetuto, anche grazie a  personaggi come il presidente Abramo Lincoln, il 3° volto al Monte Rushmore, e al Presidente Teddy Roosvelt, il 4° volto del Monte Rushmore. Lincoln andò ben oltre la lotta alle arroganze dei banchieri, perché vinse la guerra di secessione e abolì la schiavitù,  conquistandosi un posto da gigante assoluto nella Storia dell’Umanità, venendo però infine ucciso da un attentatore politico la cui mano non è difficile intuire da chi potesse essere stata armata. Considerando la fine personale che Lincoln ha fatto, cioè ucciso come Kennedy anche se portando a compimento il suo disegno politico, possiamo capire perché Trump si sia sempre ispirato a Lincoln ma anche a Andrew Jackson, con buon pace dei cuori troppo puritani.  Teddy Roosvelt, invece, subentrò come Vice al povero McKinley, anche lui un presidente subito assassinato  per i suoi propositi di combattere i cartelli finanziari e non,  e si rivelò per le élite aristocratica ancora peggio di come forse sarebbe stato McKinley, dimostrandosi molto determinato ed astuto nel sottomettere i poteri forti, agendo con le finezze e le ipocrisie degli uomini dei poteri forti. Sembrava tutto apposto dopo la presidenza T. Roosvelt, ma  la Storia non si ferma e va avanti con gli stessi cicli, che iniziarono a girare in favore dei banchieri apolidi. Negli anni ruggenti, con la Prima Globalizzazione che aveva dato frutti  estesi anche a beneficio popolare, come la luce elettrica finanziata da J.P. Morgan, e i treni dai banchieri Harriman (entrambi famiglie legate ai Rothschild), le cose iniziarono a girare molto bene per i satanisti, che riuscirono a creare la FED, e grazie ad essa riuscirono a scatenare colossali guerre, crisi finanziarie, colpi di stato basati su ideologie totalitarie assolutamente folli, sperequazioni macroeconomiche assurde  etc. etc… Come ci riuscirono?

Fino all’inizio del XIX° secolo, quando l’economia americana si trovò a dover superare una crisi finanziaria dalle dimensioni enormi ma di fare una banca centrale in USA non se ne parlava più, fu un tale Jacob Schiff, banchiere della Kuhn Loeb & Co. e quindi un pupazzo della famiglia Rothschild, esattamente come l’omonimo Adam Schiff, il potente politico Dem accanto a Nancy Pelosi alla House. Schiff, il vecchio, nel 1907 tenne un discorso alla Camera di Commercio di New York in cui caldeggiava la fondazione di una banca centrale e il Congresso recepì stupidamente istituendo la National Monetary Commission, cioè un’aula di politici che aveva il compito di analizzare la situazione del sistema monetario americano e risolverne i problemi, e così per i globalisti apolidi si aprì la finestra per entrare furtivamente piazzando il senatore Aldrich, suocero di John D. Rockefeller, come presidente. Aldrich  propose l’istituzione di una riserva federale e non certo di una banca centrale, così ingannando i suoi colleghi, i quali evidentemente non si intendevano bene della materia, oppure erano stati corrotti. Il 22 novembre 1910 nella riunione segreta di Jekyll Island, Rothschild e Rockefeller, mandando avanti Jean Piermont Morgan e il duo Paul e Max Warburg crearono la FED. I globalisti apolidi, satanisti e manipolatori del Pianeta attraverso inganni e giochi di parole, realizzarono così la banca centrale tanto agognata, che assumeva un aspetto innocuo e benefico, come l’ONU e l’OMS di oggi, ma che in realtà sarebbe stata il centro del potere mondiale più arido e volgare: quello dei soldi a debito. Nel 1912 si era creato un fronte di banchieri democratici pronti a ribaltare la situazione in FED, ma la sciagura del Titanic pose fine alla vita dei tre illustri leader della finanza umanistica, tanto che Hollywood ci ha pure fatto un colossal in cui la storia finisce con Leonardo di Caprio, il rappresentate del Popolo, a pena del suo eroico affogamento, come quello dei tre illustri banchieri che nella realtà si sacrificarono per salvare 3 donne e bambini (non tutti i banchieri sono fatti della stessa pasta).   Negli anni ruggenti con la proposta degli uomini di Rothschild e Rockefeller, la Federal Reserve sarebbe stata ufficialmente sotto il controllo del Congresso degli Stati Uniti, vale a dire del governo americano, così come le prime banche centrali europee erano in origine sotto il controllo delle rispettive nazioni, ma noi sappiamo che il passo successivo è quello di convincere gli ingenui, con le buone o con le cattive,  sulla necessità della indipendenza delle banche centrali dai governi, specie se trattasi di governi con qualche stampo democratico con cui i globalisti non sono mai andati d’accordo, potendo venire fuori leader di uomini con tratti umanistici originali e da loro incontrollabili. E per questo sono partito  dal 2012 e dalla sospensione della Costituzione in forza di spread, l’anno in cui io mi sono risvegliato, con il virus Monti e il ‘vaccino’ delle nozze nere di Rothschild e Rockefeller, celebrate da due vegliardi con gli occhi iniettati di sangue.  Fu un anno angusto per l’Italia: gli Stati e la Democrazia non avevano più nulla da dire, e allora olé, via libera alle elezioni inutili e alla dittatura del politically correct in cui cultura e intelligenza sono sempre più demodé.  

Lo so che alcuni benpensanti incapaci di esprimere ragionamenti articolati e nostalgici dei vaffaday a 5 stelle o delle suadenti occhiate di Mariaelena Boschi, mi liquideranno dicendo di me come di un folle “teorico del complotto”, ma non me ne curerò perché sono certo di aver sempre ricercato la fondatezza di fatti concreti e verificabili facilmente, anche se non semplicemente accendendo la televisione o limitandosi alle prime selezioni di Google. Io ho la fortuna di avere strumenti per poter capire cosa conti la FED con sede a New York in via Liberty street 33, molto di più del Fondo Monetario Internazionale, della World Trade Organization, dell’ONU, dell’OMS, dell’UE e della  Banca Mondiale,  tutte creature Rothschild rese possibili dal controllo arcigno della FED. Per questo io capisco che Trump ha vinto,  controllando, come in effetti oggi controlla,  la FED in asse con l’Esercito più potente del Mondo che  da sempre è con lui. Trump sta facendo la storia controllando questa potente istituzione, perché tutte queste giostre globali, con cui si controllava  il Mondo, sono alle ultime corse senza il dollaro insanguinato che le rafforza. Un diplomatico italiano inoffensivo che viene ucciso in una macchina dell’ONU in Congo, lasciando stare l’aspetto umano e tragico di un connazionale deceduto, cosa significa politicamente? Forse significa che non bisogna più andare in macchine dell’ONU, perché con queste macchine si andava in giro a depredare l’Africa?

Concludo con il finale da cinema, con tanto di americanata, ma prendete i fazzoletti di carta oltre che i pop corn, prima di andare avanti. Non è un finale come quello che pensavamo, è di gran lunga migliore.

La Verità politicamente corretta con Dominion,  è che Trump ha perso, così come ha perso il professore Keating (Robin Williams) dell’Attimo Fuggente. Tuttavia   abbiamo visto per sempre Keating stravincere sull’orlo della porta della sulla aula di letteratura, proprio quando era stato appena cacciato dal Rettore per aver fatto molto bene il suo lavoro. 

Questo film è la quintessenza della bellezza dell’ethos occidentale, e secondo me  andrebbe visto a scuola per forza, come accadde a me, in ragione di una direttiva ministeriale da sovranisti della Prima Repubblica che oggi impone invece mascherine e mancanza d’aria. Keating nel corso del film insegnò ai suoi ragazzi il senso profondo della letteratura occidentale, e per farlo usò i versi di un poeta umanista americano, Walt Whitman, e della sua celebre poesia “O capitano, mio capitano” che il poeta dedicò al suo eroe, Abramo Lincoln, poco dopo il suo assassinio. Io scorgo in Whitman la migliore risposta letteraria ‘marinara’ alla pur pregevole Isola del tesoro tanto cara ai satanisti alla dottor Jekyll e Mr Hyde di fine 800, cresciuti all’ombra delle pagine di Stevenson e dei Monti di Davos. Nella poesia di Whitman viene fatto un parallelo tra il leader politico, un capitano, e lo spirito di ogni marinaio (cittadino), a sua volta un capitano nascosto come lo è l’intima essenza divina della coscienza di ogni essere umano, in una sorta di parallelismo tra la materialità della democrazia fatta dal rappresentante, il rappresentato e lo spirito di fratellanza democratica, e  un sottofondo di trascendente cristiano, mutuandolo dal concetto della trinità del padre, del figliolo e dello spirito santo. Whitman si ispirò anche ad alcuni versi di Orazio, nel celebre aforisma latino  Carpe Diem, che non significa godere dell’oggi senza pensare al domani, come erroneamente spaccia l’industria dell’ignoranza edonistica, bensì a vivere da protagonisti della propria vita senza paura di cosa accadrà domani e del male proveniente dalle minacce ingiuste. Orazio fu un seguace di Giulio Cesare e scrisse quei versi nel corso delle lotte civile seguite alle Idi di marzo, l’assassinio di Cesare, lottando per quello che a lui sembrava giusto in quel momento, e non avendo i timori di chi si preoccupava di arrivare a domani. Erano lotte tra Populares (il popolo di Roma) ed Optimati (le élite romane), e Orazio quando scrisse i versi era un populares.  Gli allievi di Keating sono giovani della élite ma vengono presi con trasposto dai versi ‘populares’ di Orazio, e da un amore temerario per la letteratura, la poesia e la storia, tanto da andare a scovare nel tempo cosa avevano fatto i loro predecessori nel loro college, e infatti per gioco crearono una setta di poeti estinti, come avevano fatto altri ragazzi del loro college 100 anni prima di loro. Si riunivano in segreto per gioco e per leggere poesie, e così iniziarono un nuovo modo di vedere la realtà leggendo da  punti di vista inusitati, tanto che alcuni di questi ragazzi fecero emergere nel film i tratti più brillanti della propria personalità , corteggiando così le ragazze irraggiungibili a persone normali,  cioè senza audacia e grande moto di spirito, che in loro sopraggiunse grazie al motto Carpe Diem, facendoli così diventare protagonisti nel corso dello sviluppo del film. Tutto ciò accadde tranne che per uno di loro, il più timido e pauroso ragazzino, impersonato da un giovanissimo Ethan Hawke, la cui crescita personale rimane in sospeso fino alla fine, anche perché lui aveva paura di salire in piedi sulla cattedra  per vedere la realtà da un coraggioso punto di vista. La storia è quindi quella di ragazzi che crescono grazie alle letture e alla consapevolezza di essere soggetti volitivi e pensanti, ma ciò crea  invidie nei colleghi di Keating e nel Rettore (professore di letteratura anche lui), che lo tacciarono di essere uno sciocco rivoluzionario, quando invece aveva solo saputo fare il suo lavoro con fervore da umanista. La trama del film prende però una svolta drammatica sulle vicende del compagno di stanza di Ethan Hawke, l’attore Sean Leonard, che arriverà attraverso la poesia  a desiderare di diventare un attore. Lo farà verso la fine del film recitando in un piccolo teatro in cui eccellerà con talento, facendo però inalberare il padre, che invece lo vedeva indirizzato alla carriera militare, e non distolto da troppa letteratura o arte.  Nascerà un conflitto tra volontà del padre e del figlio, da cui sortirà il suicido del ragazzo e lo scandalo al college. Da qui tutte le critiche dei colleghi del professore Keating trovarono un appiglio materialista per poter proclamare la verità di un materialismo cinico immutabile, e non la verità misteriosa della esistenza umana. Keating fu quindi cacciato con infamia, e a farlo furono proprio le testimonianze scritte su pezzi di carta estorti con le buone e con le cattive, degli allievi più vicini a lui, quelli che avevano ricostituito lo spirito dei poeti estinti. La tristezza è al massimo del suo apice alla fine, quando Keating è chiaramente il perdente quando entra in aula per fare il suo scatolone andare via con massima mortificazione,  mentre il rettore sta spiegando a tutta l’aula la poesia con rigidità tecnica e senza nessun afflato spirituale, il contrario degli insegnamenti di Keating. I ragazzi sono ammansiti come cagnolini bastonati  e si vergognano di aver voltato le spalle al professore, ma non sanno cosa fare, perché è così che deve andare il Mondo,  governato nella scena finale del film dalla voce stentorea del Rettore autoritario che impartiva ordini in versi. Keating è già sull’uscio dell’aula da cui è stato cacciato, quando il più timido e insicuro dei ragazzi, Ethan Hawke, insorge gridando con una dichiarazione di cuore la verità sulla morte del suo compagno di stanza, nonché sul reale valore della firma che era stato costretto ad apporre contro Keating, ma subito viene zittito dal Rettore.  Sembra finita, ma invece non lo è, perché un attimo dopo compare l’Attimo fuggente, quando  il ragazzo più insicuro diventa un gigante e di fronte al Rettore sale sul banco in piedi recitando i versi della poesia di Whitman per Abramo Lincoln: ‘O capitano mio Capitano’ !  Il Rettore si infuria ancora, dice al professore Keating di andare via ordinando a pena di espulsione al ragazzino di  scendere dal banco, ma l’Attimo Fuggente di Orazio è colto da altri suoi compagni, che scelgono di diventare anche loro  protagonisti, e infatti salgono in piedi sul banco divenendo un’immagine di giganti più alti in una scena che sovrasterà il Rettore e l’Autorità del politically correct. La voce del Rettore  passerà dai toni fermi e decisi a quelli  tremolanti e timorosi, quasi a riconoscere che il professore di Lettere politicamente scorretto aveva tirato fuori la personalità di ragazzi facendoli diventare gli uomini che avevano il diritto di essere, e a cui nessuno poteva più ordinare loro quello che era giusto riconoscere o meno, dal loro punto di vista.  Keating alla fine del film, quindi,  non ha perso, ha stravinto, per sempre! 



Non so se e quando Trump ritornerà ad essere il Presidente, ma ho capito bene la morale del  finale del suo film. Tutti quelli che lo hanno seguito, dovranno scegliere se salire sul banco in piedi cogliendo l’Attimo fuggente quando esso arriverà nelle loro vite, oppure rimanere a capo chino come cagnolini bastonati con la mascherina ben allacciata alla bocca. Questo in fondo non è un film, ma il tutto o il niente di un’esistenza umana.

Per fortuna il mio banco non è stato fabbricato in Cina, e i versi che Whitman scrisse a Lincoln, sono anche per me, per Trump, per tutti gli uomini e tutte le donne, ma soprattutto per sempre, senza un domani che possa finire: 

”O Capitano! mio Capitano! il nostro viaggio tremendo è terminato;la nave ha superato ogni ostacolo, l’ambito premio è conquistato;

vicino è il porto, odo le campane, tutto il popolo esulta…



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